mercoledì 20 maggio 2020

CAMILLA E L'ORCO SOLITARIO

BUONGIORNO BIMBI, OGGI POTETE LEGGERE LA FIABA DI ELENA  DEL GRUPPO B, DAL TITOLO


CAMILLA E L’ORCO SOLITARIO

C’era una volta…
un’indiana dai capelli biondi, portava una bandana fucsia e viola con sopra due piume, una verde e una blu, aveva le lentiggini e un vestito azzurro con delle onde verdi e rosa. Si chiamava Camilla, era una ragazzina di quattordici anni, era buona e simpatica, aveva tanti amici prudenti. Lei invece era spericolata, perché nuotava contro corrente nel ruscello vicino al suo accampamento. Questo ruscello si chiamava Ginevro, aveva un’acqua molto limpida dove nuotavano tanti pesciolini, vicino alla riva c’erano dei tulipani profumati; il ruscello era spesso popolato da uccelli.




La vita di Camilla scorreva tranquilla, finché un giorno arrivò al ruscello un massiccio orco di colore verde marcio, con delle unghie spezzate, sopracciglia sottili, portava una collana di denti di dinosauro e una tunica di pelli di mammut, aveva dei piedi con una pianta larga e occhi gialli strabici. Questo orco era furibondo e camminando camminando incontrò Maicol, un amico di Camilla, lo prese per il vestito mentre il ragazzo gridava,
l’orco stava quasi per mangiarlo ma Camilla arrivò di corsa e lo salvò con un triplo salto mortale. L’orco sorpreso scappò.
Anche nei giorni successi l’orco furibondo tornò al ruscello e cercò di mangiare Camilla che si salvò tuffandosi nel corso d’acqua.
Lo stesso giorno Camilla incontrò un canvallo cioè un incrocio tra un cavallo e un cane che sapeva parlare la loro lingua. Questo canvallo era arancione e portava con sé una lampada che era magica, ma lui non lo sapeva. Fecero subito amicizia, Camilla lo chiamò Galeno e gli raccontò tutti i fatti successi e dell’orco.


Un paio di sere dopo all’ accampamento gli indiani si riunirono per decidere che cosa fare con l’orco, tutti urlavano domande e proposte, il Capo voleva ucciderlo e tutti erano d’accordo con lui a parte Camilla che intervenne dicendo: <<C’è sempre un motivo per essere arrabbiati! E ognuno ha diritto di vivere, anche quelli più cattivi!>> Anche Galeno, il canvallo parlante, intervenne e disse:<<Camilla ha ragione! Io e lei potremmo investigare e risolvere il problema con questa lampada antica ma preziosa.>>
Il giorno seguente Camilla e Galeno partirono per l’investigazione, camminando per ore ore ad un certo punto trovarono un paese gigante di nome OrkVillage, Camilla disse: <<Probabilmente qui è dove abita l’orco cattivo.>>
Appena entrati nel villaggio, senza timore, Galeno disse: <<Entriamo in questa casa>>, quindi aprirono la porta, subito sembrava abbandonata, salirono al piano di sopra aprirono un’altra porta e trovarono un orco in bagno seduto su un water gigante, ma non era l’orco che cercavano, anzi era completamente diverso, era di un verde speranza, aveva un naso a punta con un brufolo sopra ,era femmina e molto carina per essere un orco.
L’orchessa gridò per l’imbarazzo e Galeno chiuse la porta e uscirono da quella casa.
Camilla allora disse: <<Chiediamo informazioni per trovare il nostro orco.>>
Galeno però ebbe paura perché non era coraggioso quanto Camilla, allora disse: <<Aspettiamo la notte quando tutti saranno addormentati e andremo di soppiatto a vedere in ogni casa.>> Camilla annuì e si crearono un riparo fuori dal villaggio.
Arrivò la notte e partirono per l’esplorazione. Girarono in lungo e in largo nelle case,finché trovarono molto distante dalle altre case una piccola baita, entrarono e trovarono una stanza da letto, lì dormiva l’orco che cercavano.


Non vollero svegliarlo dalla paura ma restarono lì e aspettarono che l’orco si svegliasse alla mattina. Per sicurezza lo legarono al materasso. Camilla notò che sul materasso c’erano un libro e degli occhiali da vista, pensò: <<L’orco avrà bisogno degli occhiali da vista per leggere.>>, ma non lo disse.
Al mattino l’orco non si svegliò presto e loro stanchi si addormentarono, mentre dormivano l’orco aprì gli occhi strabici, li vide e si mise a piangere. Allora Camilla e Galeno si svegliarono per la confusione. L’orco, che si chiamava Mauro Bruno, raccontò loro che si sentiva solo perché non aveva amici, cercava nuovi amici ma non lo faceva con gentilezza. L’orco disse: <<Volevo avere almeno un amico e per questo motivo sono venuto al ruscello, ma ero così arrabbiato che mi è venuta voglia di mangiarvi>> Allora Camilla gli chiese: <<Perché non hai amici?>>, Mauro gli rispose: <<Gli altri orchi mi vedono diverso e non vogliono stare con me! Non sono molto bello infatti, anche mia madre e mio padre mi hanno abbandonato appena nato a causa della mia bruttezza.>>
Allora Camilla lo slegò per dimostragli amicizia e Galeno gli diede la lampada per dimostrare la loro fiducia. Ma l’orco la rifiutò perché non gli interessavano le cose di quel genere. Ma subito dopo la lampada si mise a luccicare, Mauro si riprese il regalo strappandolo di mano a Camilla.
Subito non capirono cosa stesse succedendo ma dopo un po’ Galeno capì che era una lampada magica. Avendo visto durante l’infanzia il film di Aladin, sfregarono la lampada, però non successe niente.


Allora delusi la gettarono per terra, si ruppe in mille pezzi facendo uscire tutta la magia. Dopo un minuto non trovarono più l’orco di prima ma un orco più bello. Era verde smeraldo, non era più strabico e i lineamenti erano dolci. Era anche diventano buono perché aveva appena trovato due amici e questo lo rendeva felice.

Quando parlò, Camilla e Galeno riconobbero che era Mauro.
Subito uscirono dalla piccola baita e andarono nelle case del villaggio. Tutti gli altri orchi diventarono amici di Mauro, perché non era più brutto ed era gentile.
Non essendoci più bisogno di loro, Camilla e Galeno vollero ritornare al fiume, ma Mauro si sentì triste di nuovo e si mise a piangere. Allora Camilla e Galeno capirono che voleva restare con loro. Lo invitarono quindi a seguirli.
Mauro annuì. Lì prese e li tenne sulle sue grandi mani e partirono per arrivare al ruscello. Infatti ci misero 15 minuti a tornare.
Subito gli altri indiani ebbero paura che l’orco volesse mangiare tutti, ma Camilla spiegò che era diventato loro amico e non era più cattivo.
Gli indiani allora lo aiutarono a costruirsi una casona tutta per lui vicino al ruscello. L’orco contento, da quel giorno diventò amico di tutti e aiutò soprattutto Camilla ad essere più prudente.
E vissero tutti felici e contenti.

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